Sono tornata a casa per un fine settimana. Ero lì in bagno tutta carina a fare la pipì- ovviamente, in quanto donna, la sala da bagno la uso solo per incipriarmi il naso e fare la pipì ( o almeno questa è la versione edulcorata per i signori uomini)- e vedo nel portariviste una copia di un giornale femminile che inizia con G. Non so per quale strana coincidenza astrale, ma alla suddetta rivista, la mia mamma si è anche abbonata. Me stessa qualche anno fa, piccola, ma intellettuale
Il magazine in questione, alla stregua dei giornali per soli uomini, che promettono addominali scolpiti in sei secondi ed erezioni a prova delle foto della propria nonna in costume, si possono leggere esclusivamente in bagno, a meno che non siate fashion blogger. Qualsiasi donna, nel pieno possesso delle sue capacità mentali, non potrebbe mai ammettere di leggere cose di questo tipo, articoli ai piedi dei quali giace inquietante l’intestazione “tempo previsto per la lettura”- cosa che mi fa arguire che ci siano delle persone pagate per leggere davanti ad un timer-. Nonnina di “Madagascar”
Insomma, dopo aver dato una scorsa all’oroscopo- eh, sì… rassegnatevi: anche le più spregiudicate hanno un tallone d’Achille… il mio è il tallone di Brezsny, perciò leggo tutti gli oroscopi del mondo, compresi i biglietti nei biscotti della fortuna, quelli nei baci Perugina, e quant’altro possa darmi un’idea del perché sia scesa dal letto con il piede sbagliato o del perché le cose vadano particolarmente bene-, la posta della disperazione, le ultime tendenze in fatto di make up, vestiti, scarpe, intimo, sono incappata in un articolo inquietante sulle mode sessuali del momento. Purtroppo, sono sempre più convinta che “le note siano sette” e che nella vita sia necessario imparare a gestire anche la noia, ma inizio seriamente a credere di essere in via di estinzione.
Nell’articolo si parlava di 5 donne diverse:
– la prima, una poliamorosa. Lei ed il suo uomo formano una coppia aperta, più aperta da parte di lui che di lei. Nella mia semplicità, ho etichettato la questione con un”tiene più corna lei che un cesto di lumache” ed è pure “cornuta e contenta”. Va bene, le corna sono come le scarpe, ne abbiamo tutti almeno un paio, ma insomma… l’ideale sarebbe non scoprirlo mai e andarne fiere solo se dopo ti danno 50,000 euro al mese come alla moglie di Pirlo.
-la seconda, un’ asex. I piacere della vita, per me, sono tre: scopare, mangiare, dormire. ( Scusate la rudezza, ma “fare l’amore” non rende bene.) Già faccio fatica a comprendere vegetariani, vegani, fruttariani, cazzariani, insomma, quelli che, pur stando bene, vivono da malati, per morire sani.Penso tutto il male di chi, non soffrendo di insonnia, si accanisce nel dire” il mattino ha l’oro in bocca”: gli zingari hanno l’oro in bocca- e, negli ultimi anni, pure loro hanno rinunciato-. Ora, la nuova frontiera del masochismo è l’asessualità. Ossia, senza alcuna convinzione- sbagliata- di matrice religiosa, senza eventi traumatici, senza patologie apparenti, ‘sti qui smettono di fare sesso. Al massimo, petting, che poi, vorrei dire: o sei asessuale o non lo sei. Se fai petting, non lo sei… è come fare il vegetariano e mangiare pesce- ah, sì… questi già esitono: i pescetariani. Perché il pesce ha l’occhio da cretino, quindi possiamo mangiarlo-, allora, diciamo meglio, è come fare la doccia, ma senza bagnarsi.
Dal web
– la terza, una part time lover. A me pare una paracula, sic et simpliciter, ma ora vi illustro bene la questione. Questa tizia sta con un uomo, ma si vedono solo il fine settimana. E vivono in case separate. Ovviamente per scelta. Durante la settimana, ognuno segue i suoi interessi, nel week end, invece, insieme. 48 ore di fuoco. Poi, allo scadere della mezzanotte di domenica, lo risbatte fuori. Niente calzini sporchi, niente mutande in giro, niente canestri mancati sulla tavoletta, niente flatulenze sotto le coperte. Un uomo perfetto, per 48 ore. Se, per caso, durante la settimana, ha qualche desiderio: Skype. Ovviamente, la distanza insormontabile ” dagli Appennini alle Ande” che li separa è di una decina di km. Evidentemente, da percorrere in ginocchio sui ceci, se preferiscono vedersi su Skype.
-La quinta è un’amante briciola. In soldoni, lei ama con riserva. La ragazza è perspicace, ma non si applica. Preferisce avere la sua vita. Perchè, si sa, se inizi una relazione, improvvisamente ti licenzi, smetti di respirare, se non hai la tua dolce metà accanto, e lo segui ovunque, pure in bagno, no?
– La sesta è una net lover. Siccome è faticoso conoscere le persone, incontrarle, capire se piacciono o meno, per non parlare di tutta la fatica di costruire qualcosa, perché non fare delle simpatiche selezioni via internet? Ad esempio usando Facebook.
Dal web
Non so voi, ma, finito l’articolo, avevo deciso di disdire l’abbonamento, di dare fuoco alla sede del giornale e di disconoscere mia madre ( mi sono ravveduta, solo perché non sa come mai sia abbonata e, conoscendo mia madre, è possibile sia vero. Magari ha anche una casa vista Colosseo come Scajola, altro buon motivo per non disconoscerla).
Ora, comunque, sono abbastanza certa di una cosa: mi estinguerò, ma lo farò con orgoglio.
Un mondo in cui si ama part time, sia a livello temporale che qualitativo; in cui si preferisce la mediazione di uno strumento, ad un abbraccio, ad un sospiro, ad un bacio; in cui l’amore di quantifica in”like” e il tempo da dedicarvi è solo parziale e dieci km sono una distanza insormontabile e non si prova neanche ad impegnarsi fino in fondo in un patto di intimità, beh, magari lo lascio a voi.
Tempo stimato di lettura: il necessario.
Dal video di “Valentine” di Kina Grannis
“I don’t want to judge
what’s in your heart
but if you’re not ready for love
how can you be ready for life?”
Soko- “We might be dead by tomorrow”